Palermo asfissiante e puzzolente: città in abbandono, e i palermitani ne sono corresponsabili

 Tra rifiuti, caldo insopportabile e inciviltà diffusa, la città barcolla nel degrado. Serve una presa di coscienza collettiva, subito.

PALERMO – 20 Luglio 2025 – Oggi Palermo si è svegliata maleodorante, invasa dalla spazzatura, umiliata dal caldo e dallo stato di abbandono in cui versa. In ogni angolo, dalla periferia al centro storico, domina un tanfo nauseabondo, amplificato da temperature africane che oggi toccheranno picchi di 43-44 gradi. Un clima infernale che rende tutto ancora più insostenibile.

Neanche Santa Rosalia ci salva più

È passato da qualche giorno il Festino di Santa Rosalia, e come ogni anno ci siamo affidati a Lei per superare i momenti difficili, invocandola come protettrice, come guida. In quella giornata, Palermo sembra quasi ritrovare un’anima: tutti più devoti, più sorridenti, più “cristiani”, in ogni senso. Ma la verità è che, finita la festa, resta la puzza, la sporcizia, il caos. E viene da pensare che anche la Santuzza si sia stancata di combattere contro una mentalità che non cambia mai. Una mentalità che sporca, che ignora le regole, che pretende senza dare. Forse è il momento di smettere di chiedere miracoli dall’alto, e iniziare a meritarli dal basso.

Emergenza ambientale che non fa più notizia.  È ormai diventata normalità trovare cassonetti stracolmi, marciapiedi invasi da rifiuti domestici e commerciali abbandonati a qualsiasi ora, senza criterio né rispetto. Un sistema che non funziona e una cittadinanza che, nella sua maggioranza, ha rinunciato al senso civico.
Palermo non è solo sporca. È sporcata, ogni giorno, da chi la vive senza alcun rispetto. Non c’è differenza tra chi butta la plastica nel cassonetto dell’umido e chi abbandona un frigorifero sul marciapiede: tutti contribuiscono alla vergogna.

Il vero problema? Il DNA culturale

Diciamolo senza retorica: una parte importante dei palermitani è sporca e menefreghista. Lo è da anni. Si invoca sempre l’intervento dell’AMAP, della RAP, del Comune, della Regione, del Governo, dell’Europa. Ma la verità è che finché il cittadino non cambierà mentalità, Palermo non cambierà volto. Serve educazione, repressione e punizione. I trasgressori vanno perseguiti con telecamere, multe salate, interventi mirati. Non è più il tempo delle campagne buoniste: ci vuole ordine, rigore e castigo per chi insozza. Solo così si potrà pensare a una vera rigenerazione urbana.

I turisti delusi: “Peccato, una città così bella sfregiata dalla monnezza”

Non mancano le voci di turisti increduli, che si ritrovano a camminare tra monumenti straordinari e sacchetti dell’immondizia abbandonati. “Peccato, una città così bella sfregiata dalla monnezza e dal degrado”, raccontano in molti, con amarezza. Le recensioni online si moltiplicano: tra apprezzamenti per il patrimonio storico e critiche feroci per la sporcizia ovunque. C’è chi rinuncia a tornare e chi fotografa cassonetti stracolmi accanto a chiese barocche. Un danno di immagine incalcolabile che rischia di compromettere la reputazione turistica della città.

Una città in emergenza, tra sforzi discontinui e risultati insufficienti

Il degrado non è frutto del caso. È il risultato di una crisi ambientale strutturale aggravata da una gestione ancora troppo intermittente. L’impegno delle istituzioni esiste, ma non basta: mancano personale, continuità e un vero cambio di passo con tolleranza zero verso gli incivili. Palermo ha bisogno di un cambio di passo deciso e visibile, perché la città non può più permettersi soluzioni temporanee o interventi d’emergenza.

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